AREE DI INTERVENTO

ADOLESCENTI

ORIENTAMENTO

“Ognuno di noi è artista della propria vita: che lo sappia o no, che lo voglia o no, che gli piaccia o no.” Bauman

Non è facile operare una scelta, fare passi verso un progetto di vita in cui tenere assieme tanti “ingredienti”: desideri, interessi, attitudini, valori, opportunità di un mondo che cambia tanto e cambia veloce. Il confronto con mamma e papà o con gli insegnanti è utile, ma talvolta c’è bisogno di un aiuto in più. Attraverso percorsi di orientamento offriamo uno spazio per riflettere assieme al ragazz* sulle alternative, sostenendol* in due momenti di scelta importante: la scuola secondaria e i percorsi post diploma. - Orientamento scolastico per la scelta della scuola secondaria di 2° grado (scuole superiori), con Maria Carla Sivori, pedagogista - Orientamento post diploma per la scelta dell’università, della formazione o per l’ingresso nel mondo del lavoro, con Camilla Lupattelli, psicologa

Responsabili: Maria Carla Sivori, Camilla Lupatelli

COMPORTAMENTI DI RISCHIO

Il rischio per i ragazz* è un movimento come un battito di ali, altre volte è forte come un urlo assordante di richiesta di aiuto. Nella crescita, determinanti sono le sfide che i ragazz* incontrano e le risorse che mettono in campo per fronteggiarle. Il comportamento di rischio rappresenta una percepita via di fuga o scorciatoia rispetto ad un compito di sviluppo che si presenta complesso, sempre riferito allo star bene con se stessi, con gli altri, nel mondo. Certi comportamenti possono essere quindi un sintomo di un disagio legato ad un tempo incerto che vede adulti e giovani in difficoltà. Percorsi di ascolto: talvolta l’agito da cui partiamo è chiaro nel suo significato, altre volte è difficile da significare per il ragazzo e anche per noi. È attraverso l’ascolto dell’urlo e lo snodarsi del percorso e della relazione di aiuto che riusciamo a darvi un senso, trovando nuove vie verso lo star bene.

Responsabili: Maria Carla Sivori, Arturo Sica

PSICOTERAPIA E PERCORSI DI CRESCITA














Diventare grandi è una delle sfide più difficili della vita e talvolta può causare una crisi: un blocco, una fuga, un buttarsi a capofitto. Il disagio si può esprimere in vari modi: ritiro sociale, abbandono scolastico, disturbi alimentari, ansia e altro. Offriamo uno spazio di ascolto al ragazz* che vive questa crisi, per condividere difficoltà e potenzialità ed individuare possibili vie di risoluzione e crescita. Sostegno pedagogico, con Maria Carla Sivori, pedagogista. Sostegno psicologico, con Camilla Lupattelli, Egle Porcelli, Psicologhe. Psicoterapia, con Arturo Sica, psicoterapeuta. Gruppo “in piazza”: spazio virtuale nato nel 2020 per combattere l’isolamento della quarantena, prosegue come occasione di conoscenza di sé e condivisione con i coetanei.

Responsabili: Maria Carla Sivori, Camilla Lupatelli, Arturo Sica

ADULTI

PSICOTERAPIA, CRESCITA E BEN-ESSERE

OLTRE LA DEPRESSIONE

Sentirsi a terra, al buio, vuoti, deboli, senza energia per gli altri e per se stessi fino a fare fatica a muo-versi, a esprimersi, fatica a volte a trovare il senso alla nostra esistenza.
A volte perché è successo qualcosa di così terribile da non riuscire a venirne a capo né con la testa, né con il corpo, né con il cuore.
A volte invece è arrivato così questo senso di malessere, poco a poco e ci siamo sentiti sprofondare in questa tristezza, apatia, questa impossibilità senza conoscerne i motivi.
La sensazione è che la vita ci stia stancando, ogni giorno di più o che oscilliamo tra momenti di eufori-co benessere e grande vitalità e momenti di disperazione pesantezza e colpa. Il buio è l'altra faccia della luce. La tristezza e la malinconia l'altra faccia della gioia; l'annullamento di sé l'altra faccia della nostra realizzazione. Entrambe fanno parte di noi.
Un noto personaggio abi-tuato a continue competizioni e combattimenti diceva che non esiste coraggio senza la capacità di pro-vare paura.
Insieme, attraverso la psicoterapia, il lavoro corporeo, il respiro, il massaggio ti proponiamo di osser-vare insieme questo spazio buio per comprenderlo, arginarlo, cogliere e accettare i suoi messaggi e an-dare oltre la depressione per ritrovare la vitalità e la forza di crescere.

Responsabili: Cristina Bozzo, Arturo Sica, Davide Parma

ATTACCHI DI PANICO: COME USCIRNE

Paura di morire.
Sensazione di andare via.
Dolore in mezzo al petto, respiro strozzato.
Confusione, panico.
Solitudine.
Una macchia nera al centro.

Tutto il controllo e la forza di volontà e il desiderio di stare bene travolti e resi inefficaci da un’onda anomala che incurante segue il proprio percorso. Più forte di noi se ci mettiamo a fare braccio di ferro.
E spinge.
Ci rifugiamo ma nessun posto è sicuro, ci rivolgiamo ai medici ma il nostro cuore sta bene.
E se ci prende fuori, in mezzo alla gente?
E se non riusciamo più a tornare a casa?
Gli attacchi di panico si manifestano come malessere fisico.
La sensazione è di perdere i sensi o di avere un infarto.
Di mancare.
Lo sforzo di tenerli sotto controllo richiede un enorme dispendio energetico che ci lascia stanchi, feriti, demoralizzati e disorientati.
Questo sintomo terribile porta sempre con sé qualcosa di prezioso, spesso non ci lascia fino a che non abbiamo ascoltato il suo messaggio e accettato il suo senso. Attraverso il lavoro psicoterapico, l'ascolto e il colloquio, il lavoro corporeo, il respiro e tecniche im-maginative per concedere all'attacco di panico di ritirarsi e a noi stessi di raccogliere la sua ricchezza.

Responsabile: Cristina Bozzo

BEN-ESSERE

“Mi sento stanco, non riesco a dormire e ne avrei bisogno, ho sempre mal di schiena, faccio fatica a digerire, tutti i pensieri delle cose da fare mi assillano, non mi sento libero, non mi sento io.”

Ci sono momenti nella nostra vita in cui ci sentiamo senza energia, sentiamo il nostro corpo teso o pesante, fragile e dolorante.
Non abbiamo più la forza di mantenere lo stesso ritmo di vita, di corsa tra un impegno e l’altro, facciamo fatica a rilassarci perché c’è sempre qualcosa di più importante da fare.
A volte conosciamo il motivo, altre volte non sappiamo neppure come siamo arrivati a questo stato di cose.
I segnali di questa stanchezza si possono manifestare nel nostro corpo sotto forma di mal di schiena, mal di stomaco, tachicardia, pressione alta, insonnia, spossatezza.
Crediamo sia di fondamentale importanza ascoltare questi segnali e utilizzarli per conoscerci un po’ meglio e imparare a muoverci e a vivere rispettandoci.
La posizione di ascolto e di rispetto verso noi stessi è il presupposto fondamentale per una manifestazione ed espressione di noi piena, e quindi felice.
Utilizzando tecniche di ascolto e cura del corpo quali lo shiatsu, il rebirthing, la bioenergetica e il Metodo Feldenkrais proponiamo percorsi per aiutarvi a riconquistare il vostro benessere in maniera consapevole.

Responsabile: Rose Marie Sarcone

BIO-SHIATSU

L’ascolto di sé attraverso il corpo “Qualsiasi emozione che non possa essere liberata rappresenta una fonte di stress per i muscoli, perché un’emozione è una carica che preme verso l’esterno, verso la scarica.” Alexander Lowen.

Spesso percepiamo il corpo come un’armatura da cui non riusciamo a liberarci, sentiamo le tensioni muscolari che formano una specie di gabbia, impedendoci di respirare a pieni polmoni. Oppure un gran senso di pesantezza con poca forza per sostenere gli impegni quotidiani.
Il corpo ci sta inviando un messaggio d’allarme, una richiesta di aiuto perché non è più in grado gestire i suoi equilibri naturali.
Il lavoro corporeo è fondamentale al ripristino degli equilibri nel suo interno: recuperare energia là dove ce n’è bisogno e disperderla dove ce n’è in eccesso, grazie al suo schema energetico (agopunti).
Riconoscersi ed essere consapevoli di come funzioniamo a livello mentale. Percepire le emozioni profonde attraverso le tensioni muscolari.

Bio-shiatsu è un percorso accurato e personale che si prefigge l’obbiettivo di recuperare il benessere psicosomatico attraverso il riequilibrio dello schema energetico con l’apporto della medicina tradizionale cinese.

Responsabile: Rose Marie Sarcone

ELABORARE IL TRAUMA: EMDR

Ciascuno di noi durante la propria vita può incorrere una varietà di esperienze traumatiche, dal trauma di grande entità, come ad esempio fare un incidente in auto particolarmente pericoloso, subire un abuso o trovarci nel ben mezzo di un terremoto, a quelli minori, come l’aver subito ricorrenti umiliazioni da bambini o la brusca interruzione di una relazione per noi significativa.
Dopo un evento traumatico il nostro organismo va in contro a una serie di risposte di stress, che nella maggior parte dei casi si risolvono col tempo.
Ci sono però casi in cui si continua a stare male e a provare sensazioni angosciose simili a quelle provate durante il trauma anche dopo moltissimo tempo.


Il metodo EMDR è un metodo psicoterapico strutturato e di comprovata efficacia che viene utilizzato per il trattamento di traumi e stress psicologici di varia entità. Scopo dell’EMDR è desensibilizzare i ricordi dell’evento traumatico, rendendone possibile l’elaborazione.

Responsabile: Davide Parma

MASCHILE

Cosa significa essere uomini nel ventunesimo secolo?
Mai come in questo periodo storico la figura maschile si trova ad affrontare un momento di profonda crisi e ridefinizione; i cambiamenti culturali che attraversano la nostra società viaggiano ad una velocità molto superiore rispetto al passato portandoci rapidamente ad allontanarci dall' idea/stereotipo di uomo ideale e aprendo una finestra su una mascolinità che ha una miriade di forme, è piena di contraddizioni e complessità.
Questa transizione non è semplice in quanto ci troviamo a vivere in un mondo che richiede una grande flessibilità e adattabilità e che può mettere in dubbio certezze e ideali che sono state finora le fondamenta di noi stessi e della nostra identità.
Risulta quindi fondamentale riuscire a vedere e lavorare sugli stereotipi ancora oggi presenti sul ma-schile, anche riguardo l’orientamento sessuale, al fine di integrare tutti gli aspetti di sé.
Questo permet-te anche di portare giovamento a tutti quegli ambiti che stanno vivendo attualmente una grossa riorga-nizzazione come la famiglia, i figli, i rapporti di coppia, i rapporti con gli amici o i colleghi/colleghe a lavoro.

Responsabili: Arturo Sica, Davide Parma

COMPORTAMENTI VIOLENTI

Il nostro intervento sul maltrattamento non è esclusivamente rivolto al sostegno delle vittime, bensì anche all’ascolto di chi è esposto al rischio di agire o ha agito violenza.
Il nostro intento è di prevenire e contrastare la violenza contro le donne ed i minori, dando voce alla sofferenza maschile.

COMPORTAMENTI VIOLENTI

RABBIA

La rabbia viene spesso etichettata come un’emozione negativa, da censurare.
Non di rado capita di ricevere richieste del tipo “Vorrei imparare a non arrabbiarmi” oppure “Vorrei non arrabbiarmi più”.
La rabbia è un’emozione primaria al pari della felicità o della tristezza e come tale non possiamo “disattivarla” in quanto innata in tutti gli esseri umani, inoltre è necessaria per mantenere viva l’indignazione per ingiustizie e soprusi che accadono intorno a noi.


Ciò che spesso ci crea problemi non è tanto l’emozione in sé quanto le modalità con cui la esprimiamo (o non la esprimiamo); essa infatti è una forza, un’energia interna che può essere utilizzata in maniera sia positiva che negativa.
Se non utilizzata al meglio la rabbia può sfociare in comportamenti o atteggiamenti aggressivi ed eventualmente violenti ma se elaborata (canalizzata) in modo corretto può essere trasformata in un’energia positiva che ci permette di affrontare i nostri problemi in maniera costruttiva e contemporaneamente capire il messaggio dietro l’emozione e esprimerlo in modo assertivo senza perdere il controllo.

Responsabile: Arturo Sica, Davide Parma

LA VIA DEL FEMMINILE

Viaggi alla scoperta dell'identità femminile e dei suoi percorsi verso un più chiaro senso di sé.
Responsabile: Cristina Bozzo e Silvia Baudrino

VIVERE CON - SOSTEGNO NELLA MALATTIA GRAVE

Quando entriamo in contatto con la realtà della malattia grave ci sentiamo colpiti a diversi livelli.
Ci sentiamo soli, smarriti, incerti del futuro, increduli e arrabbiati.
Talvolta prevale la volontà di combattere, altre volte la rassegnazione.
Tali aspetti coinvolgono non solo la persona malata ma anche la rete di familiari, amici e colleghi che le stanno intorno. Da diversi anni, White Dove ha dedicato un’attenzione specifica alle persone che si trovano ad affrontare la malattia grave sostenendole nel percorso, insieme ai loro familiari.
Lo scopo è quello di aiutarli a muovere, scoprire, riabilitare le risorse esistenti e renderle disponibili per affrontare la situazione reale difficile e intensa della malattia grave.
Colloqui psicoterapici, lavoro bioenergetico, utilizzo di musica e visualizzazioni, anche grazie alla collaborazione decennale con l’Hospice del San Martino e del Gaslini, sono alcuni degli strumenti utilizzati.
Ciascuno di noi, nei momenti di difficoltà, ha bisogno e dispone di strumenti diversi per far fronte e superare la crisi.
Il nostro progetto, attraverso un approccio multidisciplinare è quello di capire insieme alla persona quale possa essere la via migliore.

Responsabili: Arturo Sica, Carola Iacono

FAMIGLIA

TERAPIA DI COPPIA

Nelle coppie, eterosessuali o omosessuali, spesso si generano conflitti chi si riescono a superare in breve tempo e permettono di rafforzarsi ed aumentare la coesione e la complicità di coppia. Talvolta però accade che alcuni conflitti tra partner oppure alcuni eventi di vita destabilizzanti mettano a dura prova la stabilità della relazione e la coppia vada in crisi. In questi casi può essere d’aiuto un intervento esterno. Abbiamo elaborato un format di 4 incontri che restituisca una visione più chiara delle risorse per affrontare i problemi.

Responsabili: Arturo Sica, Francesca De Angelis e staff

GENITORI E FIGLI

Con la nascita di un figlio, nasce anche un padre e una madre, e con la crescita del figlio o dei figli anche loro crescono e definiscono il loro essere genitori. Raccontando i loro figli raccontano sè stessi.
Portando le criticità dei figli portano le loro difficoltà a leggerle, tradurle e gestirle.
È un processo complesso da sempre, amplificato in questa epoca di veloci trasformazioni e incertezze.
Che cosa significa per noi sostenere la genitorialità?
Prendersi cura dei genitori per prendersi cura dei figli.
Lavorare con i genitori in difficoltà e attivare fattori di protezione e legami nutrienti per loro e per i figli, favorendo una relazione positiva e accudente, quella “base sicura” per le scelte e il benessere futuro.
Sostenere la genitorialità attraverso uno stare accanto competente e facilitante che, con la giusta distanza possa accompagnare la fatica e la bellezza di quella relazione.
Ci prendiamo cura dei figli attraverso la cura dei genitori, lavorando con i genitori in difficoltà e favorendo una relazione positiva e accudente con i propri figli.
Migliorare i legami fragili creando relazioni rinnovate, dove prevalga il prendersi cura, la competenza e la responsività genitoriale, attraverso l’accoglienza e il non giudizio.

Responsabili: Maria Carla Sivori, Camilla Lupatelli, Arturo Sica

BAMBINI IN DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE, EMOTIVE, DI RELAZIONE

“Quando un bambino presenta delle difficoltà, bisogna prendere il capo del filo che questa difficoltà ci offre e seguirlo nel labirinto delle sue relazioni” (M. Focchi).

Non è semplice capire il disagio e la difficoltà del bambino, quindi il suo non stare bene; queste sue espressioni vanno colte, ascoltate, interpretate.
Difficoltà scolastiche, emotive e relazionali sono spie luminose che si accendono, rendendo parzialmente visibile quei segnali che, gli adulti in generale, e lo specialista in particolare, devono inserire in una dimensione più ampia.
L’approccio è ecologico e olistico. In un’ottica di empowerment, è importante che vengano valorizzate le risorse presenti, quelle personali e del contesto in cui il bambino vive.
La valutazione e l’intervento pedagogico, attraverso il “bilancio delle criticità e delle risorse” dei bambin* hanno la finalità di delineare nuove connessioni e traiettorie favorendone così il ben-essere.

Responsabile: Maria Carla Sivori, collaboratrice Egle Porcelli

MASSAGGIO NEONATALE

Il massaggio infantile è una pratica antica presente in culture di molti paesi; favorisce un'interazione profonda, un legame tra genitori e figli. Imparare a massaggiare il bambino influenzerà direttamente il suo sviluppo attraverso gli stimoli dei sensi: il tatto, lo sguardo e la voce della mamma informano, mandano i messaggi e il corpo mantiene la memoria.

SI può praticare già dai primi giorni di vita. I benefici del massaggio sono: il rilassamento, la stimolazione, il sollievo e l’interazione.
La Dott.ssa Tiffany M. Field ricercatrice mondiale ha svolto molte ricerche che rivelano quanto il contatto sia importante per i neonati come il nutrimento e il sonno. I corsi di massaggio si svolgono in 5 incontri di circa 1 ora e mezza ciascuno con frequenza settimanale.
I corsi possono essere sia individuali che di gruppo.
Il massaggio si è dimostrato uno strumento molto utile ai genitori perché: aumenta la loro autostima, imparano a gestire il pianto, le coliche addominali e a conoscere meglio il loro bambino.
Nel massaggio vengono usati esercizi del massaggio indiano, svedese, la riflessologia e lo yoga e vi è un programma specifico per le coliche.

Responsabile: Hortenzia Zammiti

ANZIANI

PAROLE CHE RESTANO

“La vita ha un termine, che cosa succede dopo non si sa.
Siamo un piccolo granello di polvere nell’universo e miliardi di stelle ci circondano” - sig. Guido


Alle persone che sono avanti nel loro percorso di vita, proponiamo un ciclo di incontri per esplorare temi e ricordi che la persona desidera vengano registrati, per creare qualcosa che resterà. Il percorso è un viaggio nella vita della persona, condotto da un terapeuta in grado di sostenere i vissuti che emergono dal racconto e meravigliarsi di questa avventura.
Ci è difficile descrivere fino in fondo questo lavoro, perché ha un non so che di magico.

Responsabili: Arturo Sica e Camilla Lupattelli